Molto interessante e istruttivo l’evento organizzato dal Circolo PD di Cassano per sabato 21 ottobre alla presenza del Senatore Francesco Boccia e della Presidente dell’ANCI Puglia Fiorenza Pascazio e moderato dal Presidente del Circolo Giuseppe Scatigna.

Istruttivo sia perché si è fatto un po’ di luce su questa pericolosa Autonomia Differenziata (argomento dell’evento), sia perché ha suscitato consapevolezza sulla malignità di quell’idea e sulla necessaria e urgente mobilitazione per contrastarla “urbi et orbi”. Ma andiamo con ordine.

L’evento è stato aperto dal Presidente del Circolo, che ha posto a entrambi gli ospiti la domanda sulla bocca di tutti i presenti (e la sala convegni della Biblioteca comunale era strapiena): … c’è molto disorientamento … abbiamo bisogno di capire …

La prima a rispondere è stata la Presidente dell’ANCI, che non ha esitato a definire il disegno di Legge Calderoli (appunto sull’Autonomia Differenziata) un vero e proprio disegno eversivo (al limite del tradimento della Nazione, come ha successivamente precisato Boccia), che spezzetta l’Italia, la riduce a tanti staterelli quante sono le Regioni e cancella 80 anni di storia, facendo ripiombare il nostro Paese a com’era ai tempi dei nostri padri.

In effetti il disegno di Legge sta andando avanti nel silenzio generale, obnubilati come siamo dal “panem et circenses” imboccati pervicacemente tutti i giorni e tutte le sere dai media nazionali. E probabilmente il salto all’indietro non sarà di 80 anni, ma almeno di 160 anni: allora l’unificazione dell’Italia fu fatta “manu militari”, ora la ri-divisione dell’Italia si sta facendo in modo pseudo-legalitario, ossia cuocendo un po’ per volta il cervello dei poveri cittadini sulla necessità di stravolgere la più bella Costituzione del mondo (forse perché troppo solidarista?) dapprima con la riforma del Titolo V e poi con l’ulteriore stravolgimento della stessa Riforma, interpretando il terzo comma dell’art. 116 e lo stesso principio di sussidiarietà ad esclusivo beneficio “sibi et suis”, cioè di Calderoli e dei suoi, alla faccia di chi – anche meridionali – hanno creduto alla Lega ad ai suoi alleati.

L’intervento del Senatore Boccia è stato più preciso ed è andato subito al cuore del problema:

1) partiamo dagli accordi fra gli alleati di Governo: non hanno come obiettivo il progresso del Paese, ma singoli obiettivi di partito. Fratelli d’Italia ha l’obiettivo del Presidenzialismo, poi (forse) derubricato in Premierato (di che tipo, non si sa). La Lega vuole assolutamente l’Autonomia Differenziata perché con questa riesce a mascherare meglio il suo fine ultimo: la secessione, la polarizzazione dell’Italia fra ricchi e meno ricchi, fra Regioni del Nord (bravi) e del Sud (ladri). In pratica l’originale idea Bossiana della secessione, mascherata di federalismo (che non è quello di Cattaneo e Bobbio, ma un vero e proprio disegno anticostituzionale; questo sì, da ladri!) non è stata mai abbandonata.

2) L’ostinazione, l’ipocrisia e la conseguente forzatura dell’iter verso l’Autonomia differenziata si evincono anche dall’assenza di qualsiasi riferimento a quanto evidenziato dallo SVIMEZ: servono 90 miliardi di euro per colmare il divario Nord-Sud. E questo doveva essere quanto meno propedeutico ad un onesto disegno di legge sull’Autonomia differenziata (ma quello di Calderoli non è onesto!).

3) La disonestà del disegno di legge Calderoli si evince anche dalla forzatura dell’iter pur in assenza del Fondo di perequazione (che deve essere definito necessariamente con un iter parlamentare e non con un DPCM) nei livelli essenziali di prestazioni: servono tra 80 e 100 miliardi – che non ci sono – per le quattro materie principali di gestione di un Paese: sanità, scuole, trasporti e pensioni. E anche questo dovrebbe essere propedeutico ad una legge onesta (ma quella di Calderoli non è onesta!).

4) Riprendendo la suddivisione dell’Italia in tanto staterelli paventata dalla Pascazio, Boccia rincara la dose evidenziando come per alcune Regioni il provvedimento sarebbe fortemente devastante perché non tutte partono con le stesse condizioni, mentre altre possono addirittura arrivare a legiferare per conto loro; si veda per es. il Veneto che vuole competenze esclusive su 22/23 materie. E questo potrebbe inficiare anche il valore dei Diplomi delle scuole secondarie superiori, ponendone alcuni di serie A ed altri di serie B (anche per questo il disegno di Legge Calderoli non è onesto).

Sollecitato infine dall’intervento del sindaco Del Re, che spingeva sul tasto del “che fare per rimanere umani?”, Boccia ha indicato forse l’unica, vera soluzione: ci vuole molta più Europa, nel senso di un travaso di poteri alle istituzioni comunitarie, che riescano a dilavare le incrostazioni di potere locale, che sono solo un rigurgito di feudalesimo.

Di PD

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