Posso capire tutto. Il confronto politico(?!) spesso ha toni duri, tendenziosi. Chi fa politica lo sa, lo ha messo debitamente in conto. Quello a cui non riuscirò mai ad abituarmi è la mistificazione dei fatti, del pensiero, la disonestà intellettuale. Avviene tutto nell’ultimo Consiglio Comunale del 13 ottobre 2021; vi presento la destra casereccia, quella da tanto al chilo, che pretende di dare lezioni di moralità.
Ringrazio il Partito Democratico di Cassano Murge, del quale mi onoro di fare parte, per aver ospitato il mio intervento. I fatti.
Viene presentato dall’avv. Gatti, Presidente del Consiglio Comunale, un ordine del giorno volto a stigmatizzare i vergognosi episodi di violenza avvenuti qualche giorno prima a Roma da parte di facinorosi esponenti di estrema destra che culminano con l’assalto alla sede nazionale della CGIL, devastandola. Un vero attentato ad un presidio di democrazia del nostro paese con un valore simbolico importante.
E si! Di “matrice fascista“, termine assolutamente appropriato! (Da vocabolario Treccani – In senso fig., ciò che costituisce l’origine, la causa fondamentale, l’elemento ispiratore, e sim., di un fatto o di un avvenimento). I fascisti, appunto.

La mozione intende dichiarare la nostra cittadina “Cassano delle Murge città antifascista”. Scontata e attesa la reazione della destra che a firma del Vice Sindaco Giustino presenta un emendamento volto a diluire/depotenziare la portata dell’ordine del giorno col maldestro tentativo di sminuire la portata degli eventi, condannando ed equiparando ogni totalitarismo della storia (o quelli di comodo).
La retorica vacua, scontata e mistificatoria dell’emendamento parla da se. Interessante il punto “f” che recita: “ad affermare la cultura di una memoria condivisa che respinga i crimini dei regimi nazisti, comunisti, fascisti e stalinisti e di altri regimi totalitari e autoritari”. Il buon Di Pietro avrebbe commentato :”e che c’azzecca?”
Quindi il maldestro tentativo di accomunare fascismo e comunismo che risulta del tutto manipolatorio e falso, non rispettoso della verità dei fatti e della storia; un revisionismo posticcio e inaccettabile che cerca di smarcarsi dai crimini nazi fascisti che hanno lasciato il segno sulla pelle degli italiani, causato milioni di morti, indicibili sofferenze e che ha ancora rigurgiti inquietanti e pericolosi!
Da cittadino commento su Facebook quanto ascolto, riportando una verità storica e inconfutabile che resiste a ogni tentativo revisionista affermando che non c’è mai stata in Italia una dittatura comunista o stalinista e che il PCI ha contribuito in Italia, insieme alle altre forze democratiche a liberare l’Italia dai nazi-fascisti e scrivere una meravigliosa Costituzione.
Da qui la reazione scomposta del Vice Sindaco, che nella sua replica riporta il mio intervento in modo scorretto, impreciso e omissorio, dileggiandolo con fare canzonatorio. Scorretto perché non può permettersi di commentare in un suo intervento in Consiglio Comunale quanto letto sui social  senza contraddittorio e senza diritto di replica! Questo si che è un atteggiamento FASCISTA! Si spinge anche a dire che strumentalizzo la vicenda e che questo “revisionismo storico (mi chiedo se conosca il significato del termine!)  rischia di far nascere quei totalitarismi che poi portano a queste violenze”. In soldoni afferma che riportare verità storiche (lo sfido a confutarle!)  alimentano atteggiamenti violenti attribuendomene l’intenzione! (L’intervento di Giustino)

Si rende conto di quanto dice? Meritiamo davvero di essere rappresentati da questi pseudo politici che manipolano artatamente la storia e offendono e diffamano? Possono davvero ergersi a dirigenza della nostra cittadina con siffatta disonestà intellettuale?

Scendete dalle nuvole e guardate la realtà. Questa Amministrazione è sicuramente la peggiore degli ultimi 20 anni: insipiente, pasticciona e inutilmente saccente. Non sarei così orgoglioso di farne parte così come ha dichiarato più volte il solito Giustino. E non ha fuso alcuna cultura politica o simboli; trattasi di quattro amici che hanno vinto grazie alla frammentazione politica e che non è rappresentativa di nulla; una minoranza del corpo elettorale e votante. Senza visione, senza alcun futuro. Fortunatamente in scadenza.

Rino Palumbo

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